Cari parrocchiani e cittadini di Brisighella,
dopo la morte di Mons. Elvio Chiari il Vescovo mi ha nominato Amministratore delle Parrocchie di S. Rufillo e di S. Michele Arcangelo.
Sin dai primi giorni la situazione degli immobili della parrocchia si è mostrata critica. All’inizio di gennaio, a causa di una frana, un’ordinanza del Comune per la tutela di tutti ha interdetto il passaggio e di conseguenza l’utilizzo del Santuario del Monticino e dell’attigua canonica. Personalmente ho poi vietato l’utilizzo delle sacrestie di S. Michele per l’evidente rischio che comportava anche il solo passaggio. Dopo aver chiesto parere al Consiglio per gli affari economici delle parrocchie, ho dato incarico ai tecnici di approfondire la situazione geologica e strutturale di entrambe le chiese e di ipotizzare interventi di messa in sicurezza e restauro di questi beni vincolati.
Contemporaneamente il vescovo, che ha sempre seguito con attenzione questa difficile situazione, ha deciso di far partecipare con priorità assoluta i progetti di ristrutturazione di queste due nostre chiese al bando che prevedeva i fondi del PNRR per la messa in sicurezza dei luoghi di culto.
Oggi, complice la straordinaria siccità, la navata destra della Collegiata di S. Michele presenta gravi lesioni. Per questo, da oggi, è vietato l’utilizzo di questa stessa navata.
Poiché questa situazione può ulteriormente compromettere anche il resto della Chiesa, per l’incolumità di tutti, la chiuderemo da lunedì 1° agosto. La Collegiata non potrà più essere utilizzata fino alla messa in sicurezza che richiederà importanti e radicali interventi di restauro strutturale per i quali oggi non abbiamo risorse a causa della grave situazione economica in cui da decenni versa la parrocchia. Ieri ho preso questa grave decisione, in comunione con il Vescovo, dopo un sopralluogo effettuato con i tecnici che hanno consigliato di muoverci in questa direzione.
Purtroppo, per quanto riguarda il bando PNRR, i progetti della nostra Diocesi, che riguardavano come detto il Monticino e la Collegiata, non sono stati accolti insieme a tutti gli altri progetti delle Diocesi romagnole. Si è trattato di un rifiuto immotivato che ha provocato anche un grave squilibrio della distribuzione delle risorse destinate alla sicurezza dei cittadini, specie in relazione alle province emiliane alle quali sono state destinate ingenti risorse anche per il recupero strutturale delle proprietà ecclesiastiche. Il nostro Vescovo si è adoperato per mettere in luce questa ingiustizia e per richiedere l’apertura di altri canali di finanziamento.
Stiamo poi istruendo le pratiche per richiedere alla Conferenza Episcopale Italiana i finanziamenti dell’8 per mille.
Resta il fatto che, anche qualora si riuscissero ad ottenere dei finanziamenti, non si riuscirà mai a coprire il 100% della spesa.
Sono, pertanto, a chiedere un aiuto straordinario a Enti pubblici, famiglie, imprese, cooperative del territorio dell’Unione della Romagna faentina e non solo, perché la nostra splendida Collegiata, chiesa di uno dei borghi più belli d’Italia, possa essere riaperta.
Il territorio del comune di Brisighella merita l’attenzione di tutti perché la chiusura dei luoghi di culto, oltre a danneggiare la comunità cattolica, priva Brisighella di importanti centri di attrazione turistica e paesaggistica anche grazie alle importanti opere d’arte che verranno messe presto in sicurezza con le autorizzazioni e secondo le modalità indicate dalla competente autorità.
Seppure seriamente addolorato invito tutti a non avvilirsi, a non cercare colpevoli, a non evocare glorie passate che non risolvono più i problemi, ma forniscono solo scuse per non assumere in prima persona un impegno concreto: ora tocca a noi!
Se i muri crollano non deve crollare la nostra fede e soprattutto il nostro slancio evangelizzatore per annunciare il Signore Crocifisso e Risorto alle nuove generazioni. È tempo di stare uniti, di essere Chiesa sempre più missionaria e incisiva comunità civile che favorisce in tutti i modi il lavoro, la famiglia, l’accoglienza dei poveri, la natalità nel nostro territorio. Noi possiamo anche restaurare i muri, ma se viene meno la fede e la Chiesa ci ridurremo come gli antichi egizi: verranno a vedere le nostre piramidi, ma del Vangelo che ne sarà? Che ne sarà della nostra cultura che libera l’uomo in Cristo?
Dalla provincia dei Frati minori, che ringrazio, ho ottenuto la possibilità di celebrare l’Eucarestia, mantenendo gli stessi orari, nella chiesa di S. Maria degli Angeli da sabato 6 agosto fino a data da destinarsi.
Sono grato a tutti i parrocchiani, al consiglio pastorale e per gli affari economici, a quanti con dedizione esemplare stanno mantenendo viva la comunità, alle suore della Sacra famiglia oggi gravemente colpite dal Covid, ai catechisti, alla Caritas, all’Azione Cattolica, all’AGESCI, al Circolo e alle associazioni di volontariato. A tutti chiedo la massima unità per il bene di questo territorio che va ben al di là dei muri. Come Amministratore ringrazio il Vescovo per la vicinanza e l’attenzione che ha mostrato a questa comunità anche fornendo l’aiuto del Diacono Stefano e del Seminarista Filippo.
Questa presenza deve spingerci a risvegliare risorse umane del territorio, soprattutto educatori, catechisti e persone che vadano nelle case dei nostri ammalati e anziani a portare la presenza del Signore e della Chiesa.
Preghiamo per le vocazioni presbiterali, diaconali, ministeriali e matrimoniali!
“Tutto concorre al bene di coloro che amano il Signore” (Rm 8, 28). Questa è l’occasione per rinascere, non per morire.
Faenza 30 luglio 2022
Il Vicario generale
Don Michele Morandi