Omelia_21 Novembre_Cristo RE

N.S. GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE CLAUSTRALI

La giornata di preghiera per le monache di clausura ci porta ad ascoltare meglio la voce orante di queste nostre sorelle nella fede, e comprendere che “la gioia di una monaca di clausura è Cristo Gesù”. Cosa possono esprimere con la loro vita al mondo a cui ancora appartengono: la gioia di Dio. Ringraziamo il Signore per le loro preghiere e per il dono della vita votata all’amore di Dio. L’anno liturgico si chiude con una festa che manifesta la Regalità di Cristo e la prima lettura dal libro del profeta Daniele ci presenta in visione la venuta di una persona simile a un figlio di Uomo che giunge fino al vegliardo e fu presentato a lui. Possiamo presumere che il figlio di uomo sia Gesù, in Lui vi è ogni potere, gloria e regno. Questo potere non nasce dalla gloria e dall’apparenza dall’uomo, ma dalla sua debolezza di un Dio che si fa uomo, caricandosi le altrui sofferenze e liberando l’umanità dai suoi peccati, rivelando l’unica regalità che è servizio reale e concreto della verità verso i poveri. Il Vangelo di S. Giovanni ci presenta Gesù davanti a Pilato. Pilato rivolge alcune domande a Gesù per comprendere meglio chi fosse, riprende le accuse del Sinedrio e chiede a Gesù: “Sei tu il re dei Giudei?” Gesù risponde a Pilato che il suo regno non è di questo mondo, il mio regno non è di quaggiù. Alla domanda di Pilato che chiede: “Dunque tu sei re?” Gesù risponde: “Tu lo dici: io sono re.” Un re che viene nel mondo mandato dal Padre per rendere la testimonianza a Dio verità e a portare la Parola di salvezza. Pilato non dimentica il dialogo avuto con Gesù e quando viene condannato a morte detterà le parole da scrivere sulla tavoletta apposta sopra la croce. S. Giovanni sul vangelo dice che vi avevano scritto: “Gesù Nazzareno il re dei Giudei.” S. Matteo dice: “Questi è Gesù il re dei Giudei.” Le scritte sono uno scherno ulteriore, sembrano dire: “Guardate che bel re hanno i Giudei! Un malfattore crocifisso.” Il brano della scrittura di S. Luca presenta il dialogo di Gesù con un condannato a morte, il ladrone chiede a Gesù di ricordarsi di lui quando sarà nel suo regno; è la confessione della regalità non messa in bocca alla gente, ma al ladrone e Gesù risponde: “Oggi sarai con me nel Paradiso.” Il regno di Gesù si chiama Paradiso per significare la comunione tra Dio e l’uomo. Il Paradiso è il luogo dell’incontro, dello scambio tra “l’umanità e tutta la creazione” redenta da Dio come dice la lettera ai Romani. È il Paradiso dell’uomo, ma anche il Paradiso di Dio. Il ladrone gli aveva confessato il suo peccato e lo riconosce come Dio, Gesù risponde con amore espansivo di Dio verso l’umanità, la bellezza del ladrone non è secondo la carne ma nel suo spirito rinnovato. Cosa gradisce Gesù da noi? I piccoli sacrifici offerti per amore, la partecipazione all’Eucarestia, corpo e sangue di Gesù Crocifisso.