Oggi, 19 settembre è una giornata molto importante per la nostra comunità. Dodici fra ragazze e ragazzi riceveranno il Sacramento della Cresima per mano di Mons. Vicario Generale. Ringraziamo il Signore per il dono dello Spirito Santo che accoglieranno, preghiamo per loro, per i padrini e le madrine, per le loro famiglie. Il cammino spirituale iniziato col sacramento del battesimo trova pienezza con il dono dello Spirito Santo. La prima lettura è tratta dal libro della Sapienza che presenta il discorso degli empi contro i giusti, lo scopo del discorso è presentare gli empi come persone che non pongono la loro vita al servizio di Dio, come persone avide di piaceri terreni, di esseri forti e brutali. Essi perseguitano il giusto perché rifiutano Dio e questo comporta anche l’odio contro coloro che appartengono a Dio. “Tendiamo insidie al giusto” “Se è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà” “Condanniamolo a una morte infame perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà”. Il versetto 18 è ripreso dal Vangelo di S. Matteo; Gesù è crocifisso e dopo aver abbandonato la sua vita nelle mani del Padre esclama: “Elì, Elì, lemà sabactà” che significa “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?” Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Chiama Elia, e dopo uno, preso una canna, con una spugna imbevuta di aceto gli dava da bere:” “Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo” Gesù emesso un grido spirò. È vero Gesù si affida al padre, ritorna nel seno del Padre per essere una sola cosa nella Trinità. Con Gesù anche noi non siamo lasciati alla morte, ma alla vita eterna. Secondo l’ evangelista S. Matteo le persone identificate col termine: “alcuni dei presenti” sono gli empi che descrive il libro della Sapienza. Il Vangelo di S. Marco presenta Gesù che con i suoi discepoli attraversano la Galilea e giungono a Cafarnao. Il viaggio proseguirà verso Gerusalemme dove si concluderà la vita terrena di Gesù. Durante il viaggio il maestro aveva delineato che “ il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno”. “Una volta ucciso dopo tre giorni risorgerà”. I discepoli non comprendendo le parole di Gesù avevano pensieri rivolti “a chi fosse tra loro il più grande”. Gesù riprendendo gli Apostoli prospetta due segni: il servo e il bambino. È servo buono e stimabile chi si mostra fedele e ubbidiente ai comandi del padrone: il servo non giudica ma è nell’obbedienza, è bambino chi mostra debolezza, ed estrema fiducia nei genitori. Sono questi due atteggiamenti da tenere nel nostro cuore per seguire Gesù: fedeltà e osservanza